Valle del Torrente Lerone (arenzano)
Lega Italiana Protezione Uccelli - Sezione di Genova

Lega Italiana Protezione Uccelli - Sezione di Genova | LIPU | Valle del Torrente Lerone (arenzano)

Valle del Torrente Lerone (arenzano)

Lega Italiana Protezione Uccelli - Sezione di Genova | LIPU | Valle del Torrente Lerone (arenzano)

Valle del Torrente Lerone (arenzano)

 

Valore e valutazione: l’avifauna della zona a cavallo tra le due province di Genova e Savona con i suoi elementi di pregio è da anni ormai monitorata e ben documentata nell’arco annuale in virtù della sua rilevanza.

Nell'area del Beigua, la vicinanza dell’Appennino al mare, con la conseguente forte compressione dei piani altitudinali, porta a contatto gli uccelli tipici degli habitat mediterranei con quelli legati ad ambienti d’alta quota. Si osserva una certa diversità e alternanza di ambienti vegetali diversi, inframmezzati da torrenti, zone rocciose e rupi ed altri.

Ciò ha per conseguenza un elevato numero di specie in stagione riproduttiva, in media circa 100, un valore molto elevato per Liguria; non solo ma già nel 1989 essa fu individuata a causa dell’importanza dei flussi migratori, all’epoca della prima stesura delle IBA (Important Bird Areas = Aree importanti per gli uccelli selvatici) europee.

 

Descrizione caratteri ed elementi: l’area, caratterizzata a bassa quota da coltivi e boscaglie termo-mesofile, ospita tra le specie nidificanti il Succiacapre, la Sterpazzolina di Moltoni, la Magnanina comune e lo Zigolo nero. Fra i migratori, sono osservabili molte specie di Passeriformi e gruppi ecologicamente affini (rondoni, gruccioni, colombacci, ecc.) che transitano o fanno scalo nella zona in primavera; l’ambiente che si incontra tra i 400 e i 700 metri attraversa pinete degradate e lembi di macchia bassa a prevalenza di eriche, con saltimpali, magnanine comuni, sterpazzoline di Moltoni, cince dal ciuffo, zigoli muciatti.

Verso la testata della valle, si perviene in habitat dove dimora la Pernice rossa e il Passero solitario.

Alti versanti e crinali sono ambienti di vita per Codirossone, Prispolone, Allodola e Calandro nidificanti, più limitatamente per Culbianco e, in via del tutto occasionale, Ortolano.

Presenti anche diverse specie di rapaci diurni e notturni nidificanti in funzione degli habitat disponibili.

L’area è interessata anche da flussi migratori di una certa rilevanza e ben documentati: in particolare appare ben studiato, con apposite sessioni annualmente promosse dal Parco del Beigua, il fenomeno della migrazione pre- e post-riproduttiva dei rapaci diurni tali tanto da rendere possibile, per via dei protocolli di rilevamento standardizzato, la definizione della tendenza e del volume di migrazione delle popolazioni delle specie target quali il Biancone e il Falco pecchiaiolo; rilevante è altresì l’Aquila minore. Ragguardevole la serie temporale di dati fenologici raccolti per altre specie migranti di Accipitriformes e Falconiformes, non strettamente target o target secondari, ma ugualmente rilevate nei periodi di riferimento individuati. La consistenza della migrazione dei rapaci, per la sola stagione pre-riproduttiva, è stimata annualmente tra gli 8000 e i 10000 individui (Baghino, ined.); notevole anche la migrazione prenuziale della Gru con pari volume stimato.

Forme di tutela: la zona è inclusa in diversi istituti di protezione: il Parco Naturale regionale del Beigua, ZPS IT131578 “Beigua-Turchino” e la ZSC IT1331402 “Beigua- Monte Dente-Gargassa-Pavaglione”. La ZPS con i suoi confini si estende anche al di fuori degli altri ambiti di protezione ma essendo stata individuata per gli uccelli selvatici prevede forme specifiche di tutela

Minacce: soprattutto in passato la forte pressione venatoria ai confini o in prossimità delle zone di divieto un tempo in essere; l’arrampicata sportiva e il torrentismo hanno rappresentato casi ed elementi di criticità per alcune specie nidificanti sensibili al disturbo.

 

Sostieni la LIPU

e aiuta la tua delegazione a crescere

un gesto concreto di amore per la natura e gli animali