“evviva le Favole“ da Tuttiinnatura 2016 Parchi Storici e Musei di Nervi
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favole tuttiinnatura natura parchi nervi musei settembre 2016 genova lipu racconti | LIPU | “evviva le Favole“ da Tuttiinnatura 2016 Parchi Storici e Musei di Nervi

“evviva le Favole“ da Tuttiinnatura 2016 Parchi Storici e Musei di Nervi

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“evviva le Favole“ da Tuttiinnatura 2016 Parchi Storici e Musei di Nervi

di Cristina Divano

Alla mia dolce nonna materna devo una particolare considerazione per gli animali (creature senzienti, in grado di affezionarsi e dall'animo puro) e per la fantasia.
Quand'ero bambina, questa nonna - grazie la sua estesa capacità espressiva - rendeva speciali le favole e le storie in genere: narrava con le giuste pause e la giusta enfasi, presentando talmente bene le situazioni e i luoghi descritti, che dava l'idea di trovarcisi, e creando talvolta della suspance; io e le mie amiche d'infanzia l'ascoltavamo sempre assorte: pareva che, oltre ai personaggi delle fiabe, pure lei usasse a meraviglia la magia.
Mia madre mi avvicinò al disegno a mano libera e mio padre mi aprì all'interesse per la conoscenza e la natura (e dunque per i viaggi), i libri, la poesia, la ricerca della bellezza e dell'armonia, la fotografia; inoltre mi fece dono di una collana dal titolo: “Tutte le fiabe”, ricca di magnifiche illustrazioni, i cui volumi sono ad oggi i miei preferiti, sia perché riconosco alle fiabe un gran valore (in effetti, esse non rappresentano solo un passatempo per i bambini, ma stanno alla base delle culture, tant'è che i popoli le hanno tramandate fin dall'antichità), sia perché sono molto curati dal lato estetico. Così - già romantica e sognatrice d'indole - sono divenuta un'amante del viaggio in tutti i sensi, ovvero: mi piace sia viaggiare e scoprire (cercando bellezza e armonia nell’ambiente naturale e nell’operato umano), sia ricordare i paesi dove sono stata, sia guardare filmati e fotografie di quelli che ancora non ho visitato e altresì addentrarmi nei territori variopinti dell'immaginazione.
Ai tempi delle scuole superiori, una professoressa mi disse qualcosa che mi parve illuminante e cioè:invece di dar per scontato che i testi dei libri siano perfetti, come si usa fare, sarebbe positivo leggerne qualcuno con spirito critico; in caso il contenuto non vada messo in discussione (ad esempio, se si tratta di un romanzo), si può comunque valutarli sotto l'aspetto formale e, qualora si creda che la sintassi non sia ottimale, riflettere su come migliorarla; a mio avviso, ciò costituisce un efficace esercizio per la mente.
Alla fine della storia - tanto per rimanere in tema - un paio d’anni fa ripresi tra le mani quella raccolta di fiabe; visto che rileggendola la trovai incompleta e non scritta né impaginata in maniera soddisfacente, pensai valesse la pena di cercare d'integrarla, migliorarla nei testi e nell'impaginazione, e suddividerla in varie parti per disporne i contenuti secondo un certo criterio.
Proprio mentre mi dedicavo alle favole di Jean de La Fontaine (aventi degli animali come protagonisti), conobbi Anna, una volontaria appassionata e solerte della Lipu, la quale insieme ai suoi compagni stava organizzando “Tutti in natura”: evento dalle numerose attività, tutte relative - per l'appunto - alla natura; mi propose di leggerne alcune durante la suddetta manifestazione.
Ed ecco che sedevo all'ombra di una pergola, con un pubblico davanti. Sono riandata col pensiero alla mia nonna (che ho idea continui a starmi accanto e amarmi, malgrado non sia più al mondo fisicamente) e ho voluto renderle omaggio tentando di avvicinarmi il più possibile al suo alto livello di narratrice e lettrice.
C'erano diversi bambini piccoli, ancora ignari di quel che sia una cicala, o una donnola o un cardellino, e incapaci di recepire le frasi un po' complesse, allora ho provato a semplificare e, rammentando quanto i toni aiutino la comprensione, ho posto l'accento su di essi.
Qualche aneddoto: un bambino si è addormentato e la sua mamma ha riferito che lui, siccome abituato ad ascoltare le fiabe la sera, a letto, collega la lettura di queste al momento di dormire, perciò cadere nel sonno gli viene automatico. Un altro bambino ha ripetuto, convinto: “Le favole non mi stancano mai”. Una bimba, nonostante la madre l'esortasse ad andar via, perché altrimenti avrebbero perso il treno, insisteva: “Aspetta! Ancora una favola!” Una famiglia, che aveva seguito la prima lettura, è tornata dopo due ore e mezza per la seconda.
A nome della Lipu, ringrazio e saluto caramente i partecipanti a “Tutti in natura” con l'invito a ritrovarsi al prossimo evento.

 

 

 

 

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